Game of Lies

Jaeeren - Contemporary Romance

Soeun fa da sosia all'erede di un grande gruppo, quindi, quando i genitori di quest'ultima decidono di mandarla a un appuntamento per un matrimonio combinato, è Soeun a doverci andare. Questo piano le va bene, poiché il playboy multimilionario in … altro


32 Episodi

Episodio 1

 

Un vento glaciale e sferzante faceva barcollare Soeun. La salita della collina era ardua. La giovane donna aveva il fiato corto e la gola secca. Il polso tradiva un battito accelerato. Ogni pulsazione sembrava spingere più a fondo una lama immaginaria nel suo cuore. Soeun si sfregò gli occhi umidi. Era estremamente agitata da quando aveva risposto a quel numero sconosciuto. La chiamata tanto attesa l’aveva condotta lì, ma il ricordo del tragitto restava confuso. Soeun camminava sotto la neve, indifferente al gelo che irrigidiva la sua folta chioma.

 

Finì per raggiungere l’indirizzo citato durante la conversazione telefonica. Circondata da un’immensa recinzione, la lussuosa dimora aveva qualcosa di irreale in quel paesaggio. La sua sorellina ci aveva lavorato in passato come domestica. Soeun fece un respiro profondo prima di suonare.

 

“Sì?”

“Sono Cha Yeonju.”

 

Era troppo abituata alla sua doppia vita per farsi scrupoli. Soeun indossava un vestito prestatole da Yeonju. Il tessuto aveva ancora il profumo della sua vera proprietaria. Un rumore stridulo e nervoso accompagnò l’apertura del cancello. Soeun tese una gamba all’interno. Aveva la sensazione di sprofondare nel fango.

 

Un’imponente abitazione rivestita di marmo si ergeva al centro del giardino con una piscina che trionfava all’entrata. Soeun aveva fatto tutta quella strada per scoprire la verità. Doveva avere pazienza. Un’opportunità simile non si sarebbe presentata una seconda volta. Un’anziana donna la scrutava dal portico.

 

“È lei l’erede di Myeongjin Farmaceutica?”

“Esattamente.”

 

La porta si spalancò. La sconosciuta si presentò mentre camminavano nel corridoio:

 

“Sono la governante della residenza. Può chiamarmi Signora Lim.”

 

Dalle vetrate del salone si intravedevano i fiocchi di neve. L’atmosfera riproduceva perfettamente lo stato d’animo di Soeun.

 

“Il padrone arriverà a breve” dichiarò la governante.

 

Soeun aveva il cuore in gola ma abbozzò un sorriso educato. Apparve un vassoio con tè e biscotti quando si sedette con la schiena dritta sul divano.

 

“Strano che un incontro matrimoniale avvenga in casa…”

 

La governante si coprì la bocca, consapevole della sua mancanza di tatto.

 

“La prego di accettare le mie scuse, Signorina.”

 

Soeun guardò la finestra anziché rispondere. Il vento glaciale si era calmato. I fiocchi di neve cadevano in silenzio sui rami scarni degli alberi. Era un vero e proprio spettacolo della natura. La giovane donna si rifaceva gli occhi davanti a quell’atmosfera fiabesca. Solo Dio conosceva il male che nascondeva.

 

“Ha fatto presto ad arrivare” mormorò una voce maschile.

 

Era Ijun, il primogenito della famiglia Gwon. Il focoso scapolo dirigeva una catena di negozi appartenenti al clan. Soeun lo studiò attentamente. Il padrone di casa era alto un metro e novanta. Gli occhi a mandorla brillavano di un colore tanto freddo quanto il vento invernale, il naso era perfetto come quello delle statue antiche. Ijun somigliava più a uno sportivo di alto livello che a un uomo d’affari. In poche parole, era incredibilmente seducente. Eppure, il suo abbigliamento era piuttosto strano. La cintura del suo accappatoio avrebbe potuto allentarsi da un momento all’altro. Il collo lasciava intravedere dei pettorali scolpiti.

 

L’invitata arrossì fino alle orecchie. Avrebbe potuto fare un minimo sforzo con gli abiti. C’era da dire, però, che anche lei aveva ignorato le convenzioni presentandosi a casa sua. Ma in ogni caso la maleducazione di Ijun non passava inosservata. Il celebre uomo d’affari doveva avere qualche rotella fuori posto.

 

Soeun strinse i pugni per contenere un brivido. Aveva di fronte a lei l’uomo che cercava disperatamente di catturare. Quest’ultimo sembrava sano come un pesce, al contrario della sua reputazione che lo dipingeva festaiolo e dissoluto. Restava il fatto che non aveva nessuna educazione. Ijun aggrottò le sopracciglia, sorpreso dal mutismo della donna.

 

“Uhm… Yeonju?”

 

Poi aggiunse sorridendo:

 

“Non mi ero accorto che stesse nevicando.”

 

La giovane donna realizzò di avere ancora i capelli umidi e annodati. Il Dio del Meteo non era dalla sua parte. Sentì improvvisamente un’ombra sulla sua testa. Ijun le si avvicinò bruscamente. Cosa gli era preso? Le stava togliendo le ultime tracce di brina. Soeun rimase a bocca aperta.

 

Il contatto del palmo virile le bruciò la pelle. Con un gesto improvviso, la giovane donna fece un passo indietro. Era chiaro che lui fosse un dongiovanni. Detestava quelli che ci provavano con tutte.

 

“Ce la faccio da sola.”

 

Estrasse un fazzoletto dalla borsa per pulirsi. Ijun la osservava interessato, con la testa inclinata di lato.

 

“Non è venuta in macchina?”

“Volevo camminare un po’…”

“Con questo tempo?”

 

Non seppe cosa rispondere. Yeonju si faceva accompagnare dall’autista per ogni minimo spostamento. Soeun si era pentita di non aver chiamato un taxi.

 

“Suo padre esagera!” rincarò la dose Ijun con aria divertita. “Le azioni di Myeongjin Farmaceutica sono crollate in una notte?”

 

Il suo pomo d’Adamo andava su e giù mentre Soeun si mordeva le labbra. 

 

“Non pensavo che sarebbe venuta a casa mia.”

“Pensa sia stata maleducata?”

“Assolutamente no!”

 

Sarei rimasta stupita del contrario.

 

Soeun ridacchiò tra sé e sé.

 

“Cercavo di facilitarle la vita. Il palazzo in cui lei sostiene tutti gli incontri combinati non è tanto vicino.”

 

Ijun intuì il sarcasmo e fissò insistentemente il volto dell’impertinente. Si affrontarono con lo sguardo in un silenzio tombale. Il ricco erede finì per scoppiare a ridere.

 

“Noto che è ben informata!” dichiarò bevendo un sorso di tè.

 

Soeun fissò il piatto dei dolci. Si intuiva che la torta era stata appena sfornata. Le noci intere ricoperte di sciroppo le facevano venire l’acquolina in bocca. Quel giorno non aveva ancora mangiato niente. Perché farsi problemi? Fu presto abbracciata da un’esplosione di sapori. Tuttavia, l’euforia durò ben poco. Ijun la fissava con la stessa attenzione di un leone in piena caccia. Sembrava che sondasse gli abissi della sua anima. Soeun si irrigidì senza volerlo.

 

“Cosa c’è?”

“Mi preoccupo per la sua salute.”

“Come, prego?”

 

Ijun aspettò che inghiottisse l’ultimo boccone per sussurrare:

 

“Pensavo fosse allergica alla frutta a guscio.”

“Ah…”

 

Soeun aveva le guance incandescenti. La sua stessa negligenza la riempiva di vergogna. La ragazza conosceva a memoria tutti i segreti di Yeonju. Non si potevano fare scherzi alla sua memoria. Era preparata anche per avere la meglio alle domande a trabocchetto. Sicura delle sue doti di attrice, la giovane donna tentò un bluff:

 

“Mi sbaglio o ha appena cercato di avvelenarmi?”

 

Un sorriso si disegnò sulle labbra di Ijun di fronte a tanta disinvoltura.

 

“Mi chiedevo se avrebbe avuto il coraggio di ribaltare il piatto.”

“Mi spiace di averla delusa. In ogni caso, la ringrazio per l’assaggio!”

 

Soeun pregava perché il suo viso ritrovasse un colorito normale.

 

“L’allergia è scomparsa in età adulta.”

 

La spiegazione strappò un altro sorriso al padrone di casa. La giovane donna era in difficoltà. Era evidente che il suo avversario la intimidiva. Lo sguardo magnetico di Ijun passava dalla tempesta a una dolce carezza senza preavviso. Faceva il bello e il cattivo tempo, come un felino che fa le fusa per nascondere meglio i suoi artigli. Ijun si massaggiò le tempie e sospirò.

 

“Sarò diretto, Yeonju.”

 

Soeun si rimise dritta, era concentrata e in allerta. L’avrebbe spogliata nel salone? Conoscendo il personaggio, la cosa non era poi così impossibile. Non credeva alle sue orecchie quando riprese la parola.

 

“Mio nonno desidera che prenda moglie e lei ha il profilo giusto.”

 

La giovane donna annuì stordita. Le difficoltà sparivano come per magia.

 

“Saltiamo il fidanzamento per accelerare la procedura” suggerì il pretendente.

 

Soeun fu percorsa da un brivido. Stava succedendo tutto troppo in fretta. Era fondamentale che il nome di Yeonju non figurasse su nessun documento amministrativo.

 

“A una condizione!”

 

Soeun continuò con una voce tenue ma sicura:

 

“Prima desidero che firmi un accordo di investimento con la Myeongjin.”

 

“A quanto vedo non è una che perde tempo” sibilò Ijun.

 

Detto ciò, si alzò dalla poltrona per raggiungerla. L’atmosfera diventava elettrica mano a mano che si avvicinava.

 

“Perché tanta fretta?”

 

Ijun era chinato sulla gola palpitante della giovane donna. Sussurrò lentamente:

 

“Siamo d’accordo, lo farò.”

“In questo caso…”

 

Soeun era all’apice del nervosismo.

 

“Mi spoglio qui?”

 

Il padrone di casa restò di sasso. La collera cominciava a deformargli i lineamenti. La ragazza deglutì. Aveva commesso un errore? Le sue lunghe ciglia a ventaglio tremavano di apprensione.

 

“Allargate le gambe già la prima sera?”

 

Una risata cinica seguì la domanda.

 

“Un’abile negoziatrice aspetterebbe che rispettassi la mia parte del contratto!” continuò l’uomo d’affari.

 

Il tono era giocoso ma privo di calore. Il confronto fece ripiombare Soeun in un passato doloroso. Ijun disse a voce bassa:

 

“Non mi piacciono le cose facili.”

 

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