Contract Made in Bed

Jaeeren - Contemporary Romance

[TW] Maltrattata dal padre fin dall'infanzia, Yiseo sta per essere venduta a un uomo ripugnante per salvare l’azienda di famiglia. Tuttavia, l’intervento inaspettato di Dojun, il suo primo amore e ricco erede di una rinomata azienda, manda a monte l’accordo. … altro


45 Episodi

Episodio 1

 

Cadeva una pioggia di fiocchi di neve, come petali di fiori bianchi.

 

Secondo le previsioni doveva fare bello, quel giorno, e la ragazza non aveva quindi pensato a portarsi un ombrello. Sotto la pioggia gelata, Yiseo tremava leggermente.

 

Il collo slanciato della ragazza era scoperto e la peluria che copriva la pelle lungo la linea che arrivava alle clavicole ricordava i fiocchi di neve.

 

Gli abiti non la proteggevano abbastanza dal tempo gelido. Quel giorno, per potersi vendere al prezzo più alto, Yiseo non aveva avuto altra scelta che indossare l’abbigliamento più provocante e appariscente possibile.

 

La sua vista era annebbiata per via della neve. Ansimò e una nuvoletta di vapore uscì dalle sue labbra piene e arrossate, mescolandosi alla pioggia di fiocchi.

 

“Sorridi un po’.”

 

Suo padre, il direttore Yu, le lanciò uno sguardo scontento. Yiseo obbedì docilmente e abbozzò un sorriso.

 

Si era allenata duramente tutta la settimana davanti allo specchio per arrivare a ottenere quel sorriso posticcio.

 

“Vuoi davvero che provino pena per te, poveretta? Te l’ho già detto che sembri un uccello del malaugurio! Sii più felice, accidenti. Cerca di mettere il tuo interlocutore di buon umore!”

 

Doveva continuare a sorridere durante la ramanzina del padre. Forse era colpa dei suoi occhi all’ingiù, o forse era perché aveva perso la madre quando era solo una bambina, ma Yiseo aveva l’aria ancora più triste quando sorrideva.

 

Cominciava ad avere i crampi alle guance a forza di sorrideree si sentiva così stupida a farlo in modo così meccanico davanti al padre, al freddo, sotto quella pioggia ghiacciata.

 

“Non dimenticartelo. Questo giorno è la somma di tutto ciò che ti ho insegnato in tutti questi anni. ”

 

Nell’udire le minacce del direttore, a Yiseo vennero le lacrime agli occhi, ma si costrinse a trattenerle. Aveva vissuto troppi momenti duri per piangere davanti a quelle parole.

 

Suo padre non l’aveva mai trattata come una figlia. La considerava solo un oggetto, una proprietà come le altre. Yiseo sollevò gli angoli della bocca.

 

“Ecco, adesso finalmente ti si può guardare.”

 

Una volta espressa la sua soddisfazione, il direttore Yu si rabbuiò subito.

 

“Ma perché hai preso così tanto peso?”

Yiseo era pelle e ossa, ma il padre non aveva mai apprezzato il suo corpo.

 

“Hai mangiato qualcosa di nascosto?”

“No.”

 

Rispose con una voce flebile quanto il vapore che usciva dalle sue labbra. Nonostante la smentita inequivocabile di Yiseo, il direttore le gettò uno sguardo di disapprovazione. Ma la bramosia brillava nei suoi occhi.

 

Vedeva in lei un mezzo per ottenere investimenti, formando nuove partnership con aziende a conduzione familiare. Anche se la sua impresa si trovava sull’orlo del fallimento, il direttore Yu non riusciva a decidersi a lasciarla andare. In ogni caso, chi sarebbe stato disposto a investire in una tale voragine finanziaria? Ma quei problemi non riguardavano solo la gestione dell’azienda. Il bilancio, infatti, non sarebbe stato così catastrofico se il direttore non fosse un patito del gioco d’azzardo. L’azienda era a un passo dalla bancarotta per via della sua pessima abitudine di falsificare i conti per camuffare le operazioni di riciclaggio di denaro, che dilapidava poi nelle bische private. In realtà, il suo obiettivo non era tanto aumentare gli investimenti, quanto fare soldi per poi scommettere. Ecco perché stava vendendo sua figlia.

 

“Datti una regolata. Ricordati in che stato pietoso era tua madre quando è morta.”

 

Yiseo trasalì al suono della parola “madre”. Fu percorsa da un brivido, ancora più intenso di quello causato dalla pioggia ghiacciata.

 

“Yi... seo...”

 

A ogni parola pronunciata, un rivolo di sangue colava dalla bocca di sua madre. Yiseo si sentiva sempre prigioniera del ricordo di quella notte in cui era rimasta immobile, paralizzata dalla paura. Quel trauma eterno era l’unica ragione per cui la ragazza non riusciva a decidersi a separarsi dal padre.

 

Il direttore agguantò Yiseo, muta e terrorizzata, e la spinse nella sala dove si teneva la festa. Fu immediatamente investita da un’ondata di calore. Le sue guance pallide e intirizzite dalla neve si tinsero di rosa. Gli occhi si inumidirono a causa del cambiamento repentino di temperatura. Quel trucco poteva essere un buon modo per conquistare un uomo: ispirava compassione ed emanava purezza. Davanti a un simile spettacolo, il viso del padre si distese completamente.

 

“Sorridi come si deve, se non vuoi che te le dia.”

 

Yiseo, che si trovava a fianco del padre, gli obbedì e sorrise di nuovo.

 

Si trovavano a un gala di beneficenza organizzato dal gruppo Myeongseong. Yiseo pensò che avrebbero dovuto farla a lei, la carità.

 

“Chissà quanto costa questa roba.”

 

Il direttore guardava con cupidigia le bottiglie di liquori e champagne in edizione limitata che troneggiavano ai quattro angoli della sala. Senza sosta, i camerieri servivano gli alcolici agli invitati. Yiseo vacillò alla vista della gigantesca fontana di champagne al centro della sala. Aveva avuto la sensazione di essere come le coppe di champagne alla base della piramide, che ne sostenevano il peso colossale. Al contrario, quell’effetto a cascata rappresentava senza dubbio il gruppo Myeongseong, e spiegava il motivo per cui le persone partecipavano all’evento, pronte a cogliere anche il minimo vantaggio che potevano ottenere. Yiseo si ritrovò coinvolta nell’entusiasmo generale.

 

Era sicura che lui si trovasse lì, quella sera. Ma era inutile cercare un uomo che aveva amato invano. Aveva deciso da molto tempo di non lasciargli più spazio nel suo cuore, perché era il figlio maggiore del gruppo Myeongseong. Inoltre, aveva saputo che si era fidanzato con un’altra donna; forse si trattava della figlia minore del gruppo Yeonil. Eppure, Yiseo continuava a scrutare la folla, incapace di celare le sue emozioni.

 

Si sentiva scoraggiata ogni volta che lo sguardo le cadeva su una delle invitate alla serata. Indossavano tutte abiti curati ed eleganti, molto chic. Yiseo era l’unica a sfoggiare una mise volgare, che non lasciava nulla all’immaginazione. L’abito bordeaux lasciava scoperte le cosce bianche e il décolleté. Yiseo arrossì di vergogna e sentì il calore salirle fino alle guance. Intorno a lei, tutti gli sguardi erano puntati ostentatamente sul suo look. Il direttore Yu salutava le persone gesticolando con foga:

 

“Buonasera! Come sta?”

 

I magnati della finanza, però, sapevano bene che il direttore non era che un piccolo pallone gonfiato; quindi, non ricambiavano il suo saluto e addirittura lo evitavano. Yiseo gli stava sempre accanto, osservandolo con attenzione. Avvertiva che l’umore del direttore stava peggiorando sempre di più. Pensò che se le cose non fossero cambiate, avrebbe riversato la sua rabbia su di lei.

 

I camerieri arrivarono al momento giusto per distribuire i piatti da dessert. Yiseo aveva l’intenzione di rifiutare educatamente, ma istintivamente allungò la mano, non avendo mangiato molto nella settimana passata. Era una raffinata torta alle fragole. La crema al mascarpone le fece venire l’acquolina in bocca.

 

“Credi davvero di meritarti quella torta?”

 

Il padre non le risparmiò uno sguardo severo. Yiseo posò il piatto su un tavolo. Gli occhi colmi di rimpianto della ragazza rimasero a lungo fissi sul dolce. Guardò con tristezza un cameriere prendere il piattino e gettarne il contenuto nella spazzatura.

 

“Caro direttore Yu, quanto tempo!”

 

Yiseo girò la testa in direzione di quella voce potente. La sua espressione cambiò bruscamente. Apparteneva al presidente Ha che, con i suoi occhi da lince, l’aveva notata. Era un uomo anziano, già divorziato due volte, che aveva una nipotina dell’età di Yiseo.

 

“Come sta, caro presidente Ha?”

 

Il direttore, felice dell’interesse del presidente, gli rivolse il suo sorriso più smagliante. L’anziano scrutava Yiseo con uno sguardo sgradevole e imbarazzante. La ragazza fece istintivamente un passo indietro.

 

“Ho l’impressione che la signorina Yiseo diventi più bella ogni volta che la vedo” disse il presidente Ha.

 

Tese la mano e Yiseo la afferrò con prontezza. Quando avvertì la mano umidiccia di sudore del vecchio nella sua, però, cercò con tutte le forze di liberarsene, prima ancora di capire la portata di quel gesto.

 

“Ma sei completamente impazzita?” le gridò il padre nervosamente.

 

Mentre alzava la mano, Yiseo si rannicchiò di riflesso, temendo che stesse per colpirla. Per sua fortuna, consapevole che le sue urla avevano attirato gli sguardi della sala su di lui, il direttore cambiò idea. Bruscamente, costrinse Yiseo ad abbassare la testa, e lei si inchinò spontaneamente davanti al presidente Ha.

 

“Sono desolato” disse il padre, “è colpa mia se è così maleducata! Mia figlia è ancora una ragazzina ignorante.”

 

Il direttore si profuse in scuse vigliacche. Yiseo, sottomessa suo malgrado, teneva gli occhi serrati. Si morse le labbra e sentì un sapore metallico in bocca.

 

“Signorina Yiseo, mi sembra sotto shock. In fin dei conti, forse è un bene se una donna dimostra una tale cautela quando le stringono la mano, no?”

 

Il presidente non sembrava offeso, anzi, rideva sguaiatamente. Yiseo serrò istintivamente la bocca alla vista di quelle labbra oscene che lasciavano intravedere una lingua spessa. I suoi occhi sembravano tradire un desiderio carnale e la sua voce sordida pareva in procinto di divorarla viva.

 

A Yiseo venne la pelle d’oca e avvertì persino i capelli rizzarsi sulla nuca. Distolse lo sguardo in cerca di un modo per tirarsi fuori da quella situazione. Sfortunatamente, però, non c’era via d’uscita.

 

“Come vanno gli affari?” chiese il presidente Ha.

 

Era stato lui a sollevare per primo il tema che stava tanto a cuore al direttore Yu. I suoi occhi si accesero.

 

“Oh, la ringrazio per la sua premura” rispose, “sono alla ricerca di investitori.”

“Se si tratta di investimenti, posso darle una mano.”

 

Yiseo impallidì dalla paura. Ecco: stavano per trattare il suo prezzo, come se fosse una bestia da vendere. Il direttore si profuse in un sorriso sbilenco e la spinse con discrezione verso il presidente:

 

“Ah, mi fa piacere che un’azienda solida come il gruppo Yeongjin desideri stabilire una partnership con noi! In tal caso, sì che dormirei sonni tranquilli!”

 

La ragazza fu presa dall’ansia. Lanciò al padre uno sguardo disperato, ma quello la fissava come per chiederle cosa stesse aspettando per farsi avanti.

 

“Penso che la signorina Yiseo sarebbe un’ottima moglie” annuì il presidente Ha.

 

Con un gran sorriso, posò una mano sulla vita di Yiseo. In preda al disgusto, la ragazza si tirò indietro.

 

Sbam!

 

Si udì un fracasso di vetri rotti. In un lampo, l’atmosfera serena lasciò posto al caos. Gli invitati iniziarono a urlare. Sorpresa, Yiseo guardò verso il punto da cui provenivano le grida. La fontana di champagne era completamente distrutta. C’erano schegge di vetro ovunque. La bottiglia che troneggiava sulla cima si schiantò sul pavimento con un rumore assordante.

 

Qualche istante prima, con la massima calma, un uomo ne aveva afferrata una e l’aveva scagliata contro la fontana. Ora si avvicinava verso Yiseo, sotto gli sguardi attoniti della folla.

 

Era Kwon Dojun, il figlio maggiore del gruppo Myeongseong. Era lui: il primo amore di Yiseo, l’uomo che aveva cercato per tutta la sera. Il suo sguardo intimidatorio sembrava sondare il viso della ragazza. I vetri rotti scricchiolavano a ogni suo passo, ma non sembrava turbato. Avanzava lentamente, camminando su migliaia di schegge di vetro come se stesse calpestando la neve.

 

Yiseo lo guardò avvicinarsi, sbalordita. Aveva un fisico da atleta e dovette alzare lo sguardo per poterlo osservare in viso. Dojun sembrava stanco, non mostrava nessun interesse per gli eventi mondani. Il suo atteggiamento era glaciale come in passato, ma emanava una certa sensualità. Quando passò accanto a lei, Yiseo si sentì sfiorare da un profumo fresco e dolce.

 

Abbassò la testa, incapace di sostenere il suo sguardo penetrante. Cadde il silenzio e la sala sembrò congelarsi. Un sorriso beffardo squarciò l’atmosfera.

 

“Non ha proprio nessuno scrupolo, eh?”

 

Si udì una voce grave e pesante, ancora più fredda della pioggia gelida che Yiseo aveva subito poco prima. Una voce che sembrò penetrarla. La ragazza trasalì involontariamente. Il direttore iniziò a balbettare, ancora più sconvolto della figlia.

 

“Pr... presidente Dojun” balbettò.

 

L’uomo fissò con uno sguardo impassibile la mano del presidente Ha, posata sulla vita di Yiseo. Imbarazzato, il vecchio la tolse.

 

“Ha l’età della vostra nipotina, o sbaglio?” disse con tono sarcastico Dojun.

 

A quelle parole, in preda al disagio, il presidente si eclissò furtivamente. Gli occhi dell’uomo si soffermarono sul viso di Yiseo. Deglutì visibilmente mentre fissava le guance arrossate e lo sguardo cupo della ragazza.

 

“Secondo alcune voci, lei starebbe cercando di vendere sua figlia.”

 

L’uomo lanciò uno sguardo duro al direttore che, intimidito, non osava alzare gli occhi.

 

“Vendere mia figlia? Ma è un’assurdità!”

“Non è così?” replicò Dojun.

 

Inclinò la testa e dichiarò, sorridendo con freddezza:

 

“Perché se fosse stata in vendita, l’avrei comprata sicuramente.”

 

Cadde il silenzio. Yiseo fissò Dojun con aria stupefatta. Non riusciva a credere alle sue orecchie. Quell’uomo stava per sposare un’altra donna. A che gioco stava giocando? Suo padre sembrava altrettanto confuso.

 

“Quindi...?”

 

Imbambolato, il direttore stava cercando le parole giuste. Con gli occhi sbarrati, cercava di dare un senso alle parole che aveva appena udito. A poco a poco fu preso dall’eccitazione nel capire che il figlio maggiore del gruppo Myeongseong gli stava proponendo un investimento. Si chiese se fosse vero o se si trattasse di un sogno. Anche se la sorpresa era ancora evidente nel suo sguardo, gli angoli della bocca si sollevarono senza che il direttore riuscisse a nascondere un sorriso soddisfatto.

 

Dojun, che non aveva smesso un attimo di fissare Yiseo, accennò un sorriso sardonico:

“Le offrirò un buon prezzo.”

 

La sua voce grave rimbombò nel silenzio e il suo guardo sensuale sembrò penetrarla.

 

“Mi venda la sua bella figlia” dichiarò.

 

La ragazza non poteva credere a quello che stava sentendo e il suo cuore si mise a battere all’impazzata. Si chiese se avesse sentito bene. Il suo primo amore aveva deciso di infliggerle un trattamento troppo crudele. Inconsciamente, fece un passo indietro.

 

“Ah...!”

 

All’improvviso, il suo tallone scivolò su un pezzo di vetro e il suo corpo fragile vacillò. Dojun tese la mano e afferrò il polso sottile di Yiseo, che era sul punto di perdere l’equilibrio. La ragazza avvertì come una bruciatura nel punto in cui l’aveva toccata. Lui l’attirò verso di sé e le sue labbra si dischiusero in un sorriso.

 

“È un gala di beneficienza, dopo tutto.”

 

Il suo tono distaccato e la sua voce impassibile risuonarono ancora:

 

“È il mio modo per fare una buona azione” spiegò.

 

Yiseo era sotto shock. Sollevò la testa per guardare Dojun, ma la vista era annebbiata. Ebbe la sensazione di sprofondare nelle tenebre. Il collo slanciato della ragazza prese a tremare. Dojun posò lo sguardo sulla sua gola, poi giù verso il décolleté. Le teneva il polso stretto nella sua grande mano. Yiseo arrossì di vergogna nel realizzare che indossava abiti volgari davanti all’unico uomo che contava per lei.

 

Dojun chinò ulteriormente la testa verso Yiseo, che non riusciva a distogliere lo sguardo, stordita dagli occhi dell’uomo fissi su di lei. Le loro labbra erano così vicine, quasi al punto di sfiorarsi. Yiseo trattenne il fiato. Sconvolta, la ragazza non riusciva a respirare. Il viso di Dojun la intimidiva ancor più di prima, ma era sempre bellissimo.

 

“Allora, quanto vuole?” chiese.

 

La sua voce dura vibrò nell’aria, mentre quell’idea rimaneva sospesa. Forse si sbagliava, ma la ragazza ebbe l’impressione di essere l’unica persona a cui la voce si rivolgeva.

 

Il cuore di Yiseo si fermò.

 

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