Lo Scrigno di Sam - Webnovel - Narae

Lo Scrigno di Sam

Rossella Gallotti - Contemporary Romance

✨ Una webnovel narae selectIl meglio delle autrici self selezionate da narae, in collaborazione con il Festival Romance Italiano.La nuova vita sotto copertura costringe Alessia ad allontanarsi dal suo unico amore, l’agente federale Samuel Walker. L’incontro con Derek è la … altro


40 Episodi

Episodio 1

 

“Chissà se un giorno,

guardando negli occhi di chi ti avrà dopo di me

cercherai qualcosa che mi appartiene.”

– Pablo Neruda

 

Samuel

 

Non doveva essere finita?  Non si era concluso tutto quanto pochi istanti prima?  Maledizione!

 

So benissimo di chi è la colpa se mi trovo in questa situazione. Di nuovo, ho permesso a me stesso di provare sentimenti, di lasciare da parte il freddo e cinico agente Walker per far spazio all’uomo innamorato e con il cuore a pezzi. 

 

Se fossi rimasto concentrato, non avrei commesso un errore così stupido; se fossi stato in me, non mi sarei dimenticato di controllare un uomo a terra. 

 

Credevo che ormai il pericolo fosse passato, lei era lì, ancora terrorizzata dagli eventi, e tutto ciò che volevo era tenerla fra le braccia, sentire un’ultima volta il calore del suo corpo stretto al mio e la dolcezza delle sue labbra. Ancora per un istante desideravo sentire il suo amore per me.

 

Quello che mi ha permesso di andare avanti nonostante tutto, che mi ha spinto a vivere e a fare di tutto per lei. 

 

E ora sarebbe morta. L’avrei persa nel modo più vigliacco. L’avrei persa perché la amo troppo.

 

No! Non può davvero finire così! Il destino non può essere tanto crudele!

 

Non con noi. Non dopo che quel sentimento intenso e travolgente si è trasformato nella sofferenza più grande. Non dopo che per amore ho rinunciato a lei!

 

È libera ora. Ce l’ho fatta! 

 

Questo le permetterà di vivere una vita normale e felice.

 

No! Non morirà così!

 

Impugno la pistola con una mano mentre con l’altra strattono il mio angelo per un braccio, per proteggerla con il corpo. Mi sposto davanti a lei nell'istante in cui esplode il primo colpo.

 

E io sparo il secondo.

 

***
 

Alessia

 

La voce del comandante avverte i passeggeri che stiamo per atterrare e mi ridesta da un sonno leggero e per nulla ristoratore.

 

La prima cosa che provo non appena apro gli occhi è un dolore acuto al petto, come se una lama di ghiaccio mi trafiggesse il cuore. Non ne sono sorpresa, è ciò che sento da quando ho dovuto separarmi per sempre da Sam.

 

“Ehi, sei riuscita a dormire un po’?” Annuisco a Clare Thomas, l’agente speciale dell’F.B.I. seduta al mio fianco che sorride in risposta. 

 

Osservo fuori dal finestrino l’aereo toccare terra. Siamo arrivati a destinazione, questa città sarà la mia nuova casa. L’Agenzia ha scelto per me Atlanta, mi ha assegnato un appartamento, una nuova identità e mi ha trovato anche un lavoro.

 

Clare è l’ultimo contatto con loro, fra poco dovrò dire addio anche a lei. 

 

Mentre l’aereo frena e vira un po’ perdendo quota, le afferro una mano. 

“Fifona” sussurra sorridendo, sa che non amo volare e detesto soprattutto l’atterraggio. Poso la testa sulla sua spalla e cerco di godermi questi ultimi istanti al suo fianco. Dopo tutto il tempo trascorso insieme, il nostro rapporto si è evoluto in amicizia e so che mi mancherà da morire. È tremendo pensare di doverle dire addio.

 

* * *

 

Sola in questo immenso appartamento, mi guardo attorno. È molto luminoso, un'intera vetrata abbraccia il soggiorno e la sala da pranzo. Gli arredi sono moderni e costosi. 

 

Appena entro in camera, un dettaglio assorbe la mia attenzione. Adagiati al centro del letto, su di una raffinata coperta candida, ci sono un cuscino a forma di cuore, una rosa rossa e una busta bianca.

 

Trattengo il fiato, i battiti si fanno irregolari prima di accelerare alla stessa velocità del frullo d’ali di un colibrì. Provo a deglutire il nodo di commozione che ho in gola per via della recente separazione da Clare, ma non ci riesco a causa di ciò che sto guardando. Mi avvicino piano, curiosa e spaventata al tempo stesso. Vorrei e non vorrei scoprire il contenuto di quella busta. 

 

È di Sam e per quanto desideri leggere cosa c’è scritto, so che le sue parole mi spezzeranno il cuore. Di nuovo.

 

Ciao angelo mio,

 

spero di aver fatto un buon lavoro con la nuova sistemazione. Clare è certa che la apprezzerai e ci tengo che sia così, perché te lo meriti. Nessuno al mondo dovrebbe passare ciò che hai sofferto tu, ma ora puoi ricominciare. 
 

Vivi la tua vita e sii felice!

 

Dio solo sa quanto vorrei essere io a starti accanto! Lasciare che te ne vada è il dolore più grande da affrontare, ma so che è la cosa giusta perché tu sia al sicuro. 

 

Mi hai stregato con la semplicità che contraddistingue la splendida ragazza che sei. Per questo non sarò mai in grado di dimenticarti. 

 

Non voglio farlo in realtà. Sarai sempre nel mio cuore.

 

Sappi, però, che anche se sarò lontano da te, il giorno che avrai bisogno di me, mi ritroverai al tuo fianco, Alessia. È una promessa! Io ti proteggerò sempre.

 

Ora sfrutta questa opportunità.

 

Vivi, ama, ridi e assapora ogni secondo di libertà a cui hai dovuto rinunciare fino ad ora.

 

Buona fortuna, angelo.

 

Il tuo Sam.

 

P.S.: Lo so cosa provi e per me è lo stesso, credimi. E questo non cambierà mai. 

 

Ogni volta che penso a Sam avverto la sensazione di una lama ghiacciata che trafigge il cuore. Le lacrime scorrono sul viso; mi allontana invece di tenermi al suo fianco. So che mi ama, eppure rinuncia a noi perché è convinto che accanto a lui sarei in pericolo. Posso capirlo, ma non accettarlo, né farmene una ragione. 

 

Non riesco a pensare di dover vivere senza di lui!

 

***

 

Mi infilo in un taxi per raggiungere il nuovo posto di lavoro, ovvero il set di una serie televisiva, dove dovrò incontrare una certa Mary Philips.

 

Lavorerò infatti al suo fianco, come costumista; un’esperienza che trovo elettrizzante anche se ben diversa dalle precedenti, dove ricoprivo il ruolo di stilista al servizio delle firme più prestigiose della moda. 

 

Durante il tragitto, ripeto a mente le informazioni della mia copertura imparate a memoria; da questo momento, Alessia dovrà smettere di esistere: sarò Jennifer Venturi.

 

L’F.B.I. ha scelto un cognome italiano per tenere vivo il ricordo delle mie origini, anche se io ho sempre vissuto in America, a New York. Ci siamo trasferiti quando ero molto piccola, gli unici ricordi legati all’Italia sono quelli del periodo appena trascorso lì con Sam. 

 

Scaccio subito questi pensieri, la lama ghiacciata sta attentando di nuovo al mio cuore.

 

“Buongiorno, sono Al… Jennifer Venturi. Ho appuntamento con Mary Philips” comunico all’uomo della security che presidia il cancello d’ingresso, sfiorando la gaffe. 

 

“Certo, signorina Venturi, la stavamo aspettando” risponde cordiale, prima di chiamare attraverso la radio un collega che mi accompagnerà.

 

Nell’attesa osservo il grande piazzale che si apre davanti a me, con un parcheggio per autovetture sulla sinistra e una zona di carico/scarico merci sulla destra. Ci sono tecnici e operai che corrono in ogni direzione indaffarati a trasportare grossi cavi e attrezzature varie in prossimità di un TIR.

 

In lontananza, si erge un enorme capannone, la cui parete frontale è occupata dalla scritta ACTION STUDIOS.

 

“Buongiorno, signorina Venturi, il mio nome è Randy Smith e sono a capo della security. Mi segua.”

Obbedisco, intimorita dalla stazza enorme e dalla voce profonda. La divisa nera veste un tripudio di muscoli massicci che urlano pericolo a ogni movimento; l’espressione seria e i capelli rasati sono il contorno a una figura che emana violenza solo a guardarla. 

 

Entriamo da una porta laterale e mi trovo catapultata in un ambiente frizzante dove diverse persone sono indaffarate nei compiti più svariati. Nessuno fa caso a me che, a stento, riesco a star dietro alle lunghe falcate del signor Smith.

 

Superiamo diversi set. Ne intravedo due allestiti ad appartamenti, uno ammobiliato a ufficio, un altro a bar. 

 

Ne oltrepassiamo anche uno rivestito da enormi teloni verdi; qui è dove recitano con i Green Screen, tecnica che in post-produzione permette di sostituire lo sfondo verde con quello desiderato. 

 

Rimango del tutto affascinata dalla cacofonia di suoni e persone attorno a me, tanto che il mio accompagnatore è costretto a fermarsi e aspettarmi.

 

“Mi scusi, signor Smith” gli sorrido appena lo raggiungo. “Il fatto è che adoro le serie TV. Sono affascinata da tutto questo. È fantastico pensare che lavorerò qui.” 

 

“Nessun problema, signorina Venturi” ribatte cordiale.

 

Lo devo a Sam se ho questa occasione. Una volta gli ho accennato che un giorno sarebbe stato bello fare un'esperienza del genere e lui, ora, me ne sta dando la possibilità. 

 

Provo a scacciare il dolore per la sua lontananza, concentrando l’attenzione su ciò che ho attorno, ma la verità è che lui mi manca da impazzire; non riuscirò mai a colmare il vuoto che sento nel cuore. 

 

In barba alla sua immagine di duro, Smith mi concede un sorriso gentile. 

 

“Mi chiami pure Randy, signorina.”

 

“D’accordo, Randy, a patto che tu mi chiami… Jennifer.”

 

“Affare fatto,” sorride di nuovo. “Ora andiamo però, non facciamo aspettare Mary”  ordina pacato ma risoluto prima di rimettersi in marcia.

 

Imbocchiamo un ampio corridoio e superiamo alcune porte chiuse, ognuna con una targhetta che identifica la stanza: REGIA, SALA SUONO, SALE TRUCCO e spogliatoi generici. Svoltiamo l’angolo e ci troviamo ad attraversare la parte con i camerini degli attori principali, identificati dai loro nomi. In fondo c’è la SARTORIA.

 

Randy bussa ed entriamo in una stanza immensa, non si vedono altro che stoffe colorate di tutti i tipi, file e file di abiti appesi con cura, armadi enormi e sulla sinistra un immenso tavolo da lavoro, dietro al quale una giovane ragazza con una chioma rosso fuoco solleva la testa.

 

“Ehi” esclama entusiasta. “Tu devi essere Jennifer” indovina. Abbandona un meraviglioso abito da sera nero su cui sta lavorando per venirmi incontro.

 

“Grazie, Randy”  saluta la guardia, che con un cenno del capo si congeda. Mi scruta da capo a piedi con quei due smeraldi che si ritrova per occhi. Ha un sorriso che trasmette allegria. Già mi piace.

 

“Benvenuta, Jennifer, sono Mary” si presenta. Le afferro la mano; la sua stretta è forte e infonde sicurezza.

 

“Sono contenta di essere qui” le rispondo sincera. 

 

Mi invita a seguirla e torna al lavoro sul pregiato vestito. È davvero spettacolare; lungo, raffinato, elegante e a occhio direi una taglia trentotto. Per qualche minuto discutiamo sulle nostre esperienze lavorative; rimane colpita dai nomi degli stilisti di fama mondiale per cui ho lavorato. 

 

“Tra poco arriverà Carole per fare l’ultima prova. Lo indosserà nelle riprese di questa sera” spiega. “La Watson interpreta uno dei personaggi protagonisti, l’agente dell’F.B.I. Knight. Hai visto il pilot di Hackers? Conosci la trama?” 

 

“Certo” esclamo entusiasta. “Mi è piaciuto davvero molto.”

 

Dato il consenso ottenuto dall’episodio pilota, l’emittente televisiva ha comprato l’intera prima stagione oltre ai diritti della seconda.

 

Hackers è la storia di due giovani ragazzi con la passione per i computer che si lanciano in una sfida: superare i sistemi di sicurezza della Federal Reserve Bank di New York e simulare una rapina. Matthew Carson vince la sfida contro Richard Hunt, ma l’F.B.I. li intercetta e li arresta. Viste le loro potenzialità, gli offre la possibilità di collaborare con l’agenzia anziché finire in prigione. Supervisore dei casi che seguiranno è Karen Knight, la bella agente per cui entrambi perdono la testa.

 

“Un primo episodio molto elettrizzante” continuo. 

 

“Sono d’accordo” annuisce Mary. 

 

“Ho trovato una buona dose di umorismo e azione in un mix che mi ha incollata allo schermo per tutta la puntata. Inoltre, seppur giovani, i tre attori protagonisti hanno dimostrato padronanza e sicurezza nel calarsi nei loro ruoli. Sono risultati da subito precisi e credibili, dimostrando grande talento recitativo.”

 

“Wow, che recensione! Però hai ragione” ribatte lei. “Anche le opinioni che ho letto sui social sono molto positive, le aspettative non sono state disattese e proprio perché è una serie nuova e giovane ha tanto margine di miglioramento.”

 

“Sì, è vero e da appassionata di serie TV sono proprio curiosa di vedere gli episodi successivi.”

 

“Conoscevi già i miei ragazzi?” continua a interrogarmi.

 

“Solo Derek, ma non di persona” ribatto. Ha lavorato come modello ed era anche piuttosto richiesto. L’ho apprezzato nel ruolo di Matthew; un personaggio che gli si addice. “È stato il testimonial di uno stilista per cui lavoravo in quel periodo. Il mio capo di allora l’ha assistito nel servizio fotografico, ma ho visto il risultato di quello e molti altri suoi shooting. Sono tutti fantastici e lui è…”

 

“Da togliere il fiato!” mi anticipa. “Qui sono tutte innamorate di Derek” ride.

 

“Non ho dubbi” ribatto divertita. Ricordo alla perfezione il lavoro fatto da noi per pubblicizzare l’ultima linea di boxer intimi. “Chissà quanti drammi amorosi ci saranno a causa sua.”

 

“Non sul set. Al contrario di Peter, non credo gli piaccia mischiare lavoro e piacere, ma fuori da qui le sue conquiste lo hanno portato a essere tra i più paparazzati, anche se devo ammettere che in quest’ultimo periodo sembra che si sia calmato un po’” commenta pensierosa fra sé. “Chissà, magari ne ha trovata una che l’ha messo in riga” ridacchia.

 

“Su Internet le fan sognano di vedere insieme tanto Derek e Carole quanto i protagonisti che interpretano. Secondo te in questa seconda stagione potrebbe nascere qualcosa tra i loro personaggi? Dall’interno si sa qualcosa in più?”

 

“No. Gli autori non rivelano mai molto, fino a quando non consegnano i copioni nemmeno gli attori hanno idea di cosa succederà.”

 

“Certo che quei due sarebbero una bellissima coppia se…”

 

“Ciao, Mary!” trilla una voce squillante, interrompendo le nostre chiacchiere.

 

Carole Watson si avvicina a noi con passo sicuro e aggraziato. Due penetranti occhi azzurri, protagonisti di un viso a forma di cuore incorniciato da lunghi capelli dorati, mi fissano curiosi.

 

“Tu devi essere Jennifer” afferma sicura, regalandomi un sorriso luminoso e avvicinandosi per… abbracciarmi. “È un piacere averti con noi!” Il suo entusiasmo mi coglie alla sprovvista.

 

“Sì, Carole, è lei” risponde Mary al mio posto, dato che la sto ancora fissando imbambolata. “È arrivata pochi minuti fa.”

 

Torno in me, saluto e dopo alcuni convenevoli, Mary indica a Carole il vestito. 

 

“Oh, mio Dio! È spettacolare!” 

 

Entusiasta, inizia a saltare sul posto, batte le mani come una bambina facendo ridere entrambe. Un attimo dopo, agguanta l’abito e scappa dietro a uno dei separé per provarlo. 

 

Mary scuote la testa divertita, si avvicina a un grosso armadio e mi fa segno di raggiungerla.

 

“Mentre si cambia prepariamole gli accessori. Queste sono le scarpe” spiega passandomi una scatola. “E qui…” prosegue allungandomene un’altra più piccola “ci sono i gioielli.”

 

Raggiungo Carole, che è già fasciata in quel meraviglioso capo d’abbigliamento che le sta alla perfezione. Non ha una piega fuori posto. È come se glielo avessero dipinto addosso.

 

“Sei stupenda” esclamo estasiata.

 

“Grazie” ribatte contenta, mentre infila i sandali che le ho portato. 

 

Più la guardo e più mi piace. Non è altezzosa, non si crede superiore solo perché è una bellissima attrice. Sembra umile, genuina, per nulla arrogante. 

 

Sfila per la stanza in modo giocoso, fa giravolte per farsi ammirare e ride spensierata come una ragazzina. Trasmette simpatia e dolcezza.

 

Un fischio di approvazione giunge alle mie spalle.

 

Voltandomi, incrocio due occhi neri che, invece di guardare lei, fissano me. È piuttosto alto, bel fisico, capelli corti e sguardo voluttuoso. Si avvicina con la grazia di una pantera che punta la sua preda. 

 

Non l’ho nemmeno sentito entrare.

 

“Meravigliosa” esclama sforzandosi di usare un tono seducente.

 

“Grazie!” cinguetta Carole. 

 

“Non dicevo a te, ma a questo splendido angelo che non ho ancora avuto l’onore di conoscere.” 

 

Angelo. Sam mi chiama così. 

 

Il cuore perde un battito al suo ricordo, ma cerco di scacciarlo dai pensieri per riportare l’attenzione su Peter Logan, la co-star di Derek e Carole. 

 

Nella serie TV interpreta Richard Hunt ed è vestito e pettinato da nerd con occhiali grandi, piuttosto anonimi. Si vede che è un bel ragazzo, ma dal vivo è senza dubbio molto più affascinante.

 

Peter mi afferra una mano e con un gesto d’altri tempi la avvicina alla bocca. China la testa, sostenendo il mio sguardo. 

 

“E il tuo nome è…” 

 

Lo fisso confusa. È uno scherzo, vero?

 

“Sono Jennifer. Lavorerò con Mary” rispondo, cercando di riappropriarmi delle dita, che lui non sembra avere intenzione di restituirmi.

 

“Smettila di fare l’idiota, Peter! Non vedi che la stai mettendo in imbarazzo?” 

 

Il tono è caldo, avvolgente, inaspettato e scatena un brivido lungo la schiena. È come se arrivasse a toccarmi l’anima. È un suono meraviglioso che mi lascia scossa con il cuore lanciato al galoppo nel petto, anche se non ne capisco la ragione. 

 

Ancora una volta è alle mie spalle, ma riconosco la voce; non mi aveva provocato queste emozioni mentre guardavo il pilot. 

 

Ora, so solo che rivoglio la mia mano, ancora in ostaggio fra quelle di Peter, per girarmi verso di lui. 

Con un uno strattone mi libero dalla stretta e mi volto.

 

Okay. Adesso, mi viene un infarto!

 

Derek Monroe sta venendo dritto verso di me. 
 

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